Come è noto, il termine "happy hour" nasce in Inghilterra e significa letteralmente "ora felice", indicando quel momento in cui i pub, per incrementare le consumazioni, abbassano il costo della birra.
In Italia, invece, ha assunto un significato diverso: l'happy hour è, infatti, l'aperitivo pre-pranzo o pre-cena che prevede vini pregiati, cocktail elaborati e cibo tipico ed è, molto spesso, tutt'altro che economico.
Il Salento, terra di importante e rinomata enogastronomia, offre molte opportunità di happy hour a coloro che vogliono cedere alla tradizione d'oltremanica senza rinunciare ai prodotti tipici.
I locali salentini offrono, infatti, una vasta scelta di stuzzichini, i cosiddetti "passatiempi", preparati con prodotti provenienti dai propri mari e dalla propria terra.
Un "must" per tutti gli aperitivi "made in Salento" è la frisella (detta anche frisa, friseddhra o fraseddhra) col pomodoro. Si tratta di una fetta di pane di grano duro (spesso in forma di tarallo tagliato a metà), lasciata biscottare al forno, condita con pomodorini, sale, origano e inondata da olio salentino che ammorbidisce il pane e dona alla pietanza un leggero “pizzicore”.
In ogni bouffet salentino che si rispetti non potranno, inoltre, mancare le olive nere locali, buone da gustare anche da sole, in accompagnamento al proprio drink.
Ad accompagnare i famosi vini salentini, primo fra tutti il Negramaro del Salento - senza dimenticare altri pregiati vini come il Primitivo di Manduria - è consueto trovare la focaccia, gli inimitabili tarallini e i calzoni ripieni.
Non è raro, inoltre, che un ottimo aperitivo in salsa salentina contenga piccole porzioni di sagne o orecchiette fatte in casa al sugo o al ragù.
In alternativa ai favolosi vini bianchi, rossi e rosati del Salento, è possibile gustare le ottime birre artigianali e biologiche.