Alzi la mano chi non conosce Il sushi, il famosissimo piatto giapponese a base di pesce fresco considerato ormai alla stregua di un piatto modaiolo “di lusso”. Ebbene, nel Salento, ed i nostri nonni ne possono dare conferma, il pesce crudo quello “fresco” si mangia da sempre.
Tuttavia, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, non sono pochi i danni che il pesce crudo potrebbe arrecare alla nostra salute se non consumato con la dovuta responsabilità e attenzione.
Sembra infatti che con l'aumento del consumo di pesce crudo o poco cotto negli ultimi anni sia aumentato di conseguenza, il rischio di contrarre malattie causate da parassiti patogeni: Anisakis è il nome del parassita che infesta i visceri di alcuni pesci e cefalopodi e che, se ingerito vivo dall'uomo, può causare allergie, e gastroenterite acuta o cronica.
Un problema che, recentemente, ha creato non pochi allarmismi in aree costiere meridionali di Puglia, Abruzzo, Molise e Sicilia.
Come difendersi, quindi? Alcune regole, neanche a dirlo, sono d’obbligo. Un ruolo importante dovrà essere ricoperto innanzitutto dagli operatori del settore alimentare, obbligati a sottoporre il pesce a un congelamento in profondità per almeno 24 ore.
Da parte vostra, affidatevi a pescherie che utilizzano eccellenti sistemi di abbattitura. Fortunatamente, a tal proposito sono sempre più numerose, in Italia, le aziende specializzate nell'utilizzo di un particolare sistema di abbattitura Super Frozen che ci permette di consumare il nostro pesce in totale sicurezza
E se proprio morite dalla voglia di mangiare pesce crudo a casa, allora sappiate che dovete congelarlo per almeno 96 ore a -18° C.
Insomma, pesce crudo? Si, ma con cautela.