Come ormai tutti sanno, la pizzica è la tradizionale danza salentina che pare affondi le proprie radici storiche addirittura nel culto del Dio greco Dioniso.
Dioniso, noto nell'antica Roma come Bacco, era il Dio del vino. Tutt'oggi la pizzica ha conservato il suo legame con il vino del Salento. Un vino che, si sa, non ha nulla da invidiare a quello prodotto nelle altre regioni italiane.
Ed è proprio il vino che, unito al suono del tamburello, scandisce i ritmi e rappresenta l'essenza della pizzica. Al vino, infatti, sono associate proprio le movenze frenetiche e sfrenate della pizzica. Ma non solo: Dioniso era ritenuto anche una divinità portatrice di benessere e ad esso veniva attribuito il potere di guarire diverse malattie. Da ciò discende tutta la mitologia sulle proprietà terapeutiche della pizzica.
Si ritiene che il ballo potesse guarire dal morso della tarantola e proprio per questo si usa chiamare la pizzica anche col nome di “taranta”.
La persona morsa dalla tarantola cadeva in uno stato di incoscienza ed era affidato alla musica il compito di ridestarla. Rapiti da una sorta di estasi collettiva, le persone morse iniziavano a ballare in uno stato quasi di trance, mentre i musicisti continuavano a suonare ininterrottamente finché non veniva neutralizzato l'effetto del veleno.