Nonostante si sia portati a pensare che il Salento, vicino al Tavoliere delle Puglie, sia un'area particolarmente pianeggiante, già con una visita nella zona ci si rende conto che il panorama è piuttosto movimentato.
Nonostante la lontananza dalle Murge, le colline pugliesi che non superano i cinquecento metri di altezza, le Serre sono considerate in qualche modo le loro propaggini, trattandosi di rilievi sempre inferiori ai duecento metri sopra il livello del mare.
Da un punto di vista panoramico, queste lievi alture arricchiscono con la loro presenza il paesaggio, soprattutto nella zona più meridionale del Salento, dove le serre si affacciano direttamente sul mare.
Per chi vive dell'agricoltura pugliese, invece, queste zone collinari sono le aree della regione da cui non si riesce a trarre coltura: già il tentativo fu fatto sotto il regime fascista, quando si tentò di attuare un progetto di coltivazione di tutte le serre salentine, progetto che si arenò con lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Allo stesso tempo, però, le serre sono state storicamente un importante luogo di rifugio per fuggire dalle invasioni, utilizzate per questo scopo già all'epoca medievale degli attacchi dei saraceni.
Proprio per questa ragione, per l'ausilio dato agli abitanti della costa in fuga, è sorta sulla Serra Campana una piccola chiesa votiva dedicata alla Madonna.
La Serra della Madonna dell'Alto, invece, ha costituito nei secoli, con la sua imponenza a dispetto della bassa altezza, un punto di riferimento, un vero e proprio faro per i naviganti che si avvicinavano alla costa salentina.
Insomma, nonostante fossero impossibili da coltivare e quindi non utilizzabili per alimentare l'economia locale, le Serre sono sempre state utilizzate per diverse funzioni e quindi protagoniste della vita del Salento e dei suoi abitanti.