Sarà una delle terre più fertili del suolo salentino ad ospitare la Sagra della Frisa: il 5 e il 6 Luglio, la città di Matino si farà portavoce di uno degli appuntamenti più caratteristici dell'estate pugliese.
Questo territorio, famoso soprattutto per le colture di ulivo e vite, accoglie circa 12000 abitanti e dista dalla meravigliosa costa ionica solamente 10 km. Perciò, non solo si avrà l'opportunità di immergersi nella cultura antica di questa splendida terra, ma ci si potrà anche rilassare nelle cristalline acque della costa salentina.
La protagonista della sagra che si terrà nei primi giorni di luglio sarà la frisella, o friseddha, un tipo di tarallo con origini molto antiche. La caratteristica principale di questo pane è la lunga conservazione; per questo motivo era molto comune nel popolo salentino, soprattutto nelle campagne e tra i pescatori. Per di più, era diffusa anche tra i soldati Crociati durante il periodo delle guerre sante. L'usanza più diffusa era infatti quella di inumidire la frisella nell'acqua di mare, la quale risultava facilmente raggiungibile da tutti, in modo da renderla più morbida, e poi di condirla con del semplice pomodoro schiacciato.
La preparazione della frisella è molto particolare e differisce dal pane non per gli ingredienti utilizzati nell'impasto, bensì per la cottura. Il pane viene cotto una sola volta, mentre la frisella richiede due cotture; al termine della prima, il tarallo viene tagliato a metà orizzontalmente e viene messo nuovamente nel forno di pietra.
La frisella della classe lavoratrice era però ben diversa rispetto a quella consumata dai benestanti: i primi la componevano utilizzando l'orzo o una miscela di grano e orzo, i secondi prediligendo principalmente il grano duro, più raffinato e costoso rispetto al cereale.
La Sagra della Frisa dedicherà una rispettabile porzione del suo spazio anche ad altre pietanze tipiche del panorama gastronomico salentin compresi i classici street food , antipasti o piccoli assaggi di cibo da assaporare camminando per i banchetti.
