Si rinnova, ogni anno, l’appuntamento a Galatina per i festeggiamenti in onore di San Pietro e Paolo.
Tre giorno di devozione e tarante!
I santi Pietro e Paolo a Galatina
La leggenda narra che entrambi i santi si siano fermati a Galatina durante i loro viaggi. San Pietro fu il primo dei due, e addirittura, nella Chiesa Madre, è conservato un masso su cui, si narra, si fosse seduto il santo per riposare.
Invece San Paolo, pare fosse stato accolto in casa da un cittadino di galatina, durante una notte di tempesta. Il santo taumaturgo, per ringraziarlo dell’ospitalità, diede in cambio all’uomo, la facoltà di guarire dal morso della tarantola, praticando uno sputo sulla ferita.
Questa facoltà pare si sia tramandata di padre in figli, e che le ultime fossero le sorelle Farina che, non avendo figli, decisero di rendere miracolosa l’acqua del pozzo della loro casa sputandoci dentro. Attorno al pozzo venne costruita un palazzo con una cappella privata intitolata al Santo.
Le Tarantolate
Attorno alla figura di San Paolo ruota il mito del Tarantismo, vale a dire le donne morse dalla Tarantola che, in preda agli spasmi, venivano esorcizzate a ritmo di musica, di pizzica per la precisione. Le Tarantolate, nei giorni dedicati al santo, si radunavano intorno alla cappella San Paolo per ricevere la grazia.
Questo rito si ripete ancora durante la festa dei santi patroni, il 28-29-30 giugno, a scopo folkloristico.