Nell’immenso scenario della gastronomia salentina le insalate non ricoprono certamente un ruolo da protagonista. Tuttavia, pochi sono a conoscenza del fatto che storicamente il loro utilizzo non veniva relegato a semplice ruolo di contorno, bensì, erano considerate veri e propri primi piatti, soprattutto in estate, quando risultavano l’alimento migliore per idratarsi e fare scorta di sali minerali preziosi.
Nel Salento le insalate si cominciavano a preparare con l’inizio della primavera ed in questo periodo, grazie alla generosità della terra, si arricchivano e completavano dei prodotti di stagione come carote, barbabietole e patate primaticce rese più gustose dalle olive piccole e nere e gli immancabili capperi.
Con l’arrivo della bella stagione, poi, facevano la loro comparsa le cosiddette “meloncelle”, ovvero quella particolare varietà di melone croccante, i pomodori e i peperoni (meglio se piccanti), il tutto arricchito da qualche prodotto tipico sott’olio preparato durante l’inverno. La rucola, infine, era la “ciliegina sulla torta” che insieme all’origano “meridionale” rendeva ancora più stuzzicante l’insalata.
La ricetta: l’insalata di patate alla salentina
In questo piatto tipico salentino tripudio di sapori, rientrano: le famose patate Sieglinde di Galatina, lessate e affettate; pomodorini salentini a “pennala”, ossia a fiaschetto, tagliati a quarti; la “meloncella” salentina tagliata a dadini; rametti teneri di “brucacchia” (Portulaca oleracea); foglie di rucola; cipolla affettata molto finemente e addolcita precedentemente in aceto; olive della varietà Cellina di Nardò ; rametti di finocchio marino o selvatico; capperi sott’aceto ; origano di Castro o Santa Cesarea e sale. Il tutto, ovviamente, innaffiato dall’eccellente e delicato olio dei frantoi salentini.