Al margine del centro storico del piccolo comune di Galatina si trova la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria. L'edificio ha un valore inestimabile dal punto di vista pittorico e architettonico e viene addirittura soprannominata la "Cappella Sistina del Salento".
Lo stile della basilica è molto eterogeneo e fonde insieme più stili diversi, fra cui gotico, romanico, normanno e bizantino. Visitando l'interno è impossibile non rimanere ammaliati dagli splendidi affreschi che la basilica custodisce!
Ad accrescere il valore della Basilica di Santa Caterina d'Alessandria sono i cicli pittorici di un'importanza inestimabile. Per questo guardando dal punto di vista pittorico è assimilabile alla Basilica di San Francesco di Assisi.
Qualche cenno storico
La basilica risale al periodo tra il 1369 e il 1391 e venne costruita per la volontà di Raimondello Ordini del Balzo, principe di Taranto e della moglie Maria d'Enghien, contessa di Lecce. È grazie a Maria d'Enghien se all'interno della basilica è possibile ammirare gli splendidi affreschi, realizzati dai migliori pittori della scuola di Giotto.
Una curiosità sulla data di edificazione. È possibile leggere sull'architrave della porta laterale della basilica l'incisione dell'anno in cui è stata terminata, il 1391.
Circa un secolo dopo la sua edificazione, la basilica venne affidata ai monaci Olivetani e successivamente ai padri Riformati. In quest'ultimo periodo, intorno al 1597, venne costruito un quadriportico con il refettorio e le officine.
Lo stile della Basilica di Galatina
Lo stile della Basilica di Santa Caterina d'Alessandria, detta anche basilica orsiniana dal suo committente, è caratterizzata da uno stile del tutto tipico del luogo: il romanico pugliese.
Lo stile romanico pugliese si compone di un'ampia eterogeneità di stili diversi. La base rimane romanica ma con ingenti influenze bizantine e normanne, il tutto ambientato in un periodo storico in cui vaneggia lo stile gotico, del quale riprende numerosi aspetti.
L'interno della basilica di Galatina
L'interno della basilica si compone di 5 navate e terminano tutte con un’abside. La navata centrale è senz'altro la più maestosa con i suoi 50 metri di lunghezza, divisa in tre campate da sette colonne di stili architettonici diversi. Un'area del tutto unica, invece, ospita il presbiterio e il coro absidale.
Le navate intermedie sono adibite ad ambulacri e, da questi ultimi, passando attraverso due magnifici archi a sesto acuto si accede alle navate più esterne, quelle minori e laterali.
La pinacoteca all'interno della basilica rimane una delle parti più spettacolari dell'intero complesso!
Tutti gli affreschi sono stati commissionati da Maria d'Enghien e molte delle opere sono state realizzate per tutta la prima metà del VI secolo.
Fra gli affreschi raffigurati si possono leggere diversi cicli pittorici biblici e uno riservato alle virtù, ammirabili nelle vele della prima campata.
La bellezza di queste opere meritano di essere osservate con occhio critico, per capirne appieno la complessità e maestosità. Tutti gli affreschi hanno i tratti distintivi della scuola francescana del Poverello di Assisi, in cui le raffigurazioni trattano la storia dell'essere umano declinata come amore verso l'onnipotente.
Il rosone sulla facciata della Basilica di Galatina
Per quanto riguarda la facciata spicca il rosone, posizionato al centro e che illumina tutto l'interno della basilica. Il rosone, come molte altre componenti della basilica, è realizzato in pietra leccese. Dodici raggi contornano il disco centrale che raffigura, sullo sfondo di un vetro colorato, gli stemmi della casata Angiò e Enghien-Brienne.