Il Salento non è solo "sule, mare e jentu", ma anche attaccamento alla terra
Quale applicazione pratica di questo amore rappresenta tale attaccamento più della cucina?
La penisola salentina ha una forte tradizione gastronomica dai sapori decisi, che si basa su ricette, sovente centenarie, tramandate per generazioni. Ogni turista di passaggio può godere di tutto questo fin dalla prima colazione.
Indubbiamente il primo dolce da assaggiare se ci si trova in Salento è il pasticciotto, spesso servito nei bar al posto del solito cornetto. Si tratta di un piccolo tortino ovale di pasta frolla farcito di crema pasticcera che va mangiato rigorosamente caldo. Il pasticciotto è un esempio perfetto di sapore antico che ancora oggi fa venire l'acquolina in bocca: sembra sia nato nel 1745 a Galatina e, nel tempo, è diventato un vero e proprio simbolo del Salento. Ne esistono numerose varianti: con crema al cioccolato, all'arancia, con crema pasticcera e amarene e via dicendo. Esiste poi una variante se possibile ancor più golosa: il fruttone. Pastafrolla, ripiena di marmellata e pasta di mandorla,ricoperto di cioccolato... Assaggiatene uno diverso ogni mattina e non ve ne pentirete!
La pasticceria salentina, però, riserva diverse altre sorprese, molte delle quali a base di pasta di mandorla, che viene adoperata anche per realizzare i tipici dolci natalizi e pasquali, non di rado ripieni di cotognata.
Tra i biscotti, ci sono i mustazzoli (sempre a base di mandorle, con l'aggiunta di aromi, cacao e di glassa al cioccolato) e, soprattutto, le famose pastarelle, che le mamme salentine preparavano apposta per la colazione dei propri figli. Si tratta di biscotti non troppo dolci ma piuttosto spugnosi... l'ideale da inzuppare nel latte!