Il Salento, oltre alle sue rinomate località e alle spiagge bagnate da un mare cristallino, conserva un territorio davvero affascinante che è costituito da un patrimonio unico e impareggiabile: la Grecìa Salentina.
Ogni cosa che vi fa parte è caratterizzata da una propria lingua, il Griko, da una tradizione ben radicata nel tempo e da strutture architettoniche meravigliose che rimandano al periodo della Magna Grecia.
Tutto questo è ancora tramandato dagli abitanti del luogo e, negli ultimi tempi, è sorto il piano di sviluppo turistico della Grecìa Salentina, presentato a Corigliano d'Otranto, dove si è lavorato per dare maggiore valore ai beni che appartengono alla comunità "Grika".
Grecìa Salentina: piano di sviluppo della destinazione
Come abbiamo accennato, a Corigliano d'Otranto è stato presentato il piano di sviluppo "Destinazione Grecìa salentina" che ha posto come obiettivo principale quello di dare risalto al valore storico e culturale di questo popolo.
Tra i punti essenziali di tale piano c'è anche la "destagionalizzazione turistica" e la riqualificazione del territorio per dare più importanza agli elementi naturali e paesaggistici che hanno contribuito a darle un'identità unica. Inoltre, grande attenzione è stata data ai cambiamenti del clima, ponendosi l'obiettivo di abbassare drasticamente le emissioni di anidride carbonica nei prossimi 30 anni.
Tutto questo, dunque, ha lo scopo di ridare forza e vigore a questo affascinante e unico territorio del Salento.
Grecìa Salentina: una bellezza senza tempo
Il territorio della Grecìa Salentina custodisce da molti secoli una delle tradizioni più radicate di tutta la Puglia.
La lingua di un tempo, il griko, è ancora sporadicamente adoperata, specie dalle persone più anziane che risiedono nei comuni che vi fanno parte, ossia: Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino.
Purtroppo, le nuove generazioni non sempre riescono a tenere salde le tradizioni di una volta, per questo si teme che tale lingua andrà lentamente a scomparire nel corso degli anni.
Quella parte di persone più legate alla sua antichissima origine, però, continua imperterrita a diffondere le storie che hanno caratterizzato questo territorio.
Come si può intuire, fu l'arrivo dei greci nel Salento, durante il periodo della Magna Grecia, a influire su quella che è diventata una vera e propria cultura, specie per chi praticava la religione greco ortodossa. Col tempo, le varie dominazioni, come quelle normanne, sveve, angioine, aragonesi e spagnole, portarono a un lento declino della lingua greca e l'ultimo colpo inferto a questa tradizione venne dato dal secondo conflitto mondiale.
Negli anni '90, però, le comunità ellenofone presero la decisione di portare in auge le vecchie tradizioni e fu così che vennero istituite il "Consorzio dei Comuni della Grecìa Salentina" nel 1990, "l'Associazione dei comuni della Grecìa Salentina" nel 1996, fino ad arrivare al 2001, ovvero l'anno in cui fu fondata "l'Unione dei comuni della Grecìa Salentina".
Le tradizioni della Grecìa Salentina
Come abbiamo detto, la Grecìa Salentina è un territorio ricco di tradizioni e, tra queste, è doveroso menzionarne alcune delle più celebri.
Nel periodo pasquale era abitudine praticare il "Canto della Passione in Griko", ossia un canto religioso, in lingua greca, che narra la storia della Passione di Cristo. Una tradizione, questa, che purtroppo è stata abbandonata, salvo quando qualche cantore anziano ripropone il canto nelle piazze, generando sempre un grande coinvolgimento emotivo tra la gente.
Altra figura tradizionale legata al periodo della Settimana Santa è quella della quaremma, ovvero un pupazzo che prende le sembianze di una donna anziana vestita con abiti scuri e che veniva appesa sui balconi, decretando la fine del Carnevale e l'inizio del periodo di quaresima.
Un personaggio, questo, intriso di grandi significati, il più importante dei quali voleva rimandare al periodo più buio della Chiesa e che quindi occorreva fare molti sacrifici, eliminando le feste e i tradizionali banchetti.
Cosa vedere nella Grecìa Salentina
La Grecìa Salentina è incastonata nelle verdi colline del Salento, dove i campi di ulivo crescono vigorosi e i piccoli borghi che ne fanno parte rimandano a tempi molto antichi.
Tra questi, non può mancare la visita a Sternatia, un delizioso comune in cui sono presenti alcuni edifici storici di immenso valore, come Palazzo Granafei, Frantoio ipogeo, Porta Filia e Chiesa Matrice. Strutture di questo tipo sono situate anche nei comuni adiacenti, come Calimera, Martignano o Martano, quest'ultimo il più grande di tutta la Grecìa Salentina.
Infine, da non perdere è la sosta a Melpignano dove, ad agosto, si svolge la famosa Notte della Taranta, una delle più celebri manifestazioni culturali d'Europa che ha lo scopo di dare risalto e valore alla musica tradizionale salentina.