Il mese di Febbraio potrebbe essere un ottimo periodo per trascorrere una vacanza nel Salento, che in questo momento si tinge dei colori allegri e vivaci del Carnevale.
Questa festa amata da grandi e piccini vi offrirà anche un’occasione unica per assaggiare i piatti tipici salentini di carnevale, le cui ricette si tramandano di generazione in generazione.
In questo goloso itinerario farete la conoscenza dei “bocconotti”, un tempo consumati esclusivamente nelle occasioni speciali. Si tratta di un piccolo cestino di pastafrolla, simile al pasticciotto leccese, ripieno di un impasto fatto di miele o pappa reale, ma famoso anche nella variante con crema pasticcera, marmellata o cioccolata.
Meno famosi, ma preparati comunque in quantità industriali da ogni famiglia salentina che si rispetti, i taralli dolci glassati sono anche il cavallo di battaglia delle botteghe e dei negozietti di prodotti tipici locali.
Perfetti a colazione quanto a merenda, questi Tarallini simili a quelli “classici salati” venivano impacchettati e regalati a vicini e parenti in occasione delle feste di Carnevale e durante le ricorrenze più importanti.
Le cartellate, “carteddhate” in gergo salentino, sono il dolce carnevalesco per eccellenza, semplice ma molto buono, preparato anche in altri periodi di festa perché rappresenta, di fatti, il simbolo dell’esultanza e dell’allegria.
L’etimologia del nome ci rimanda direttamente al greco “κάρταλλος” (kartallos) che significa proprio cesto o paniere a forma puntuta.
L’origine di questo dolce dalla consistenza friabile, fatto da sfoglie di pasta dentellata arrotolate, resta sconosciuta: probabilmente nato attorno ‘700, quasi sicuramente veniva preparato dalle monache, già impegnate come da tradizione nella realizzazione di altri gustosi dolci.
Rigorosamente fritte, ricoperte di miele e palline di zucchero, la preparazione di queste dolci deliziosi è un vero e proprio rito complice anche la loro particolarissima forma.
Infine, un dolce che non può mancare sulle tavole dei salentini nel periodo più divertente dell’anno sono i Cannelloni di Carnevale, meglio note come “dita del prete”.
Questo dolce dalle umili origini rimanda direttamente alla tradizione contadina salentina, come testimoniano anche gli ingredienti semplici da cui è composto: uova, zucchero, mandorle e ricotta.
Variante dolce della versione salata dei cannelloni classici, sono costituiti da un involucro contenente un impasto fatto di mandorle tostate e tritate, ingolosito dall’aggiunta di ricotta schiacciata, cannella e zucchero.
Le chiacchiere, infine, sono probabilmente i dolci più famosi d’Italia, chiamate in modi diversi a seconda dei paesi dove vengono preparate. Rigorosamente fritte, l’impasto si ottiene amalgamando farina, zucchero, pezzetti di burro e scorza di limone, aggiungendo poi le uova e, se piace, un po' di liquore.