Santa Maria di Leuca ha origini antiche: il nome, infatti, deriva dal termine greco leuké, che significa "bianca".
L’impressione che si ha arrivando dalla strada costiera, infatti, è proprio quella di un centro abitato candido, punteggiato da case e ville eleganti che contrastano con le barche colorate armeggiare nel porto. Passando da qui è d’obbligo una sosta per concedersi un tour in barca per ammirare le più belle grotte della zona.
La bellissima costa di Leuca
Santa Maria di Leuca si trova sul’antico Iapygium promontorium, la parte più estrema del tallone d’Italia, protetto tra due punte e caratterizzato da un clima dolce per gran parte dell’anno. Questo versante della costa è formato da rocce, pareti alte a picco sul mare ed anfratti nei quali crescono e proliferano incredibili forme di vita. Così, oltre ad essere un vero paradiso per i subacquei, la costa intorno a Leuca è particolarmente ricco di grotte, interessanti sia da un punto di vista naturalistico che da quello storico. Esse sono raggiungibili per la maggior parte in barca ed in gran parte di esse furono ritrovate tracce della preistoria dell’uomo, ma è stato provato che furono anche il rifugio dei monaci basiliani nel Medioevo.
Dal porto di Leuca si parte per splendide escursioni alla scoperta dei tratti più caratteristici di questa fascia costiera; durante la gita sono previste una o più soste per fare un tuffo nelle acque cristalline che caratterizzano il litorale.
Le grotte di Leuca
Muovendosi lungo il versante occidentale, poco distante dalla torre cinquecentesca dell’Omo morto, fatta erigere dai Gonzaga, si trova l’indicazione per la Grotta Porcinara al cui interno si trovano numerose iscrizioni greche e latine con varie croci incise dai marinai. Essa è ubicata su Punta Rìstola e sembra che fu frequentata dall’ VIII al II secolo a.C.
Poco lontano c’è la famosa Grotta del Diavolo, così chiamata per i suoni terrificanti che provengono dal suo interno ed ai quali la popolazione attribuiva un’origine diabolica; in realtà essi sono causati dal movimento del mare e dell’aria al suo interno. La Grotta Treporte è conosciuta così perché tre grandi accessi si fondono fra loro a formarne uno solo; nel suo interno c’è la Grotte del Bambino legata al ritrovamento di un dente umano preistorico appartenente ad un bambino di circa 10 anni. Sempre connesso al ritrovamento di resti antichi, questa volta ossa di pachidermi, è il nome dato alla Grotta dei Giganti.
Sul versante orientale vi sono, invece le Grotte Cazzafri, una serie di cavità che si uniscono fra loro sul fondo, e la Grotta Grande del Ciolo, presso l’omonima insenatura, caratterizzata da un imponente accesso che supera i 30 metri di altezza.
Le sorprese che la costa salentina offre ai suoi visitatori, però, non finiscono qui perché poco lontano da Leuca si trovano due cavità naturali che rappresentano una delle attrazioni più importanti del Salento: la Grotta Zinzulusa e la Grotta Romanelli, quest’ultima considerata uno dei giacimenti preistorici italiani più importanti e ricchi. I suoi grafiti rossi sono i più antichi esempi di arte figurativa. La Zinzulusa è una vera perla incastonata lungo la costa. Accoglie i visitatori con un ingresso scenografico che si apre su una parete a picco sul mare. Appena dentro si incontrano meravigliose concrezioni calcaree, stalattiti e stalagmiti, la cui forma ha dato il nome a questa grotta. In dialetto, infatti, gli zinzuli sono degli stracci ed è questo che sembrano, appunto le formazioni rocciose al suo interno.