Spiagge bianche baciate da un mare turchese: è questa l'immagine più comune del Salento, associata soprattutto alla stagione estiva.
Eppure questa assolata regione della Puglia è molto altro: è storia, arte, enogastronomia ed antiche tradizioni che ancora vivono nei borghi salentini, belli e suggestivi.
Da Lecce a Nardò
Parlando di cittadine del Salento, la mente va subito a Lecce: il barocco delle sue chiese e dei suoi palazzi ha conquistato estimatori in tutto il mondo. Piazza Sant'Oronzo, simbolo di Lecce con il suo anfiteatro romano del II d.C. ed il loggiato del Sedile cinquecentesco, e Piazza Duomo sono solo alcuni dei gioielli della città, tra le cui strade sopravvive ancora l'antica arte dei cartapestai.
A due passi da Lecce, in una dimensione più ovattata e meno ridondante, si stende la Grecia Salentina, enclave linguistica dove sopravvive l'antico dialetto griko, di cui fanno parte borghi quali Martignano, Calimera e Galatina dove, oltre alla Cappella di San Paolo in cui venivano portate le tarantolate per chiedere al santo la guarigione, sorge la splendida Basilica di Santa Caterina d'Alessandria: all'interno della chiesa è conservato uno splendido ciclo di affreschi del XV secolo che ricorda quelli più famosi di scuola giottesca.
Nardò, sita a soli 16 km da Galatina, è uno dei borghi salentini da visitare assolutamente per la sua splendida Piazza Salandra, scenografica tra edifici barocchi e la guglia dell'Immacolata, riccamente decorata con motivi volutamente eccentrici. Non stupisce che proprio Nardò sia considerata una delle perle nascoste del Salento dalla nota guida Routard.
I borghi costieri da visitare
Il mare del Salento bagna con le sue acque cristalline cittadine che si rivelano veri gioielli architettonici: Gallipoli ad esempio sviluppa il suo centro storico su un isolotto cinto da mura che sfociano nel torrione circolare del Rivellino. La Chiesa di Sant'Agata o quella della Purità sono solo alcune delle bellezze di Gallipoli, tra i cui vicoli si celano numerosi frantoi ipogei tutti da scoprire.
Sulla strada verso l'estremità del Salento, si incontra Specchia, il cui nome rimanda a quei cumuli di pietre che le antiche popolazioni del luogo utilizzavano presumibilmente come torri di avvistamento: il borgo ruota attorno a Piazza del Popolo sulla quale si affaccia il cinquecentesco Palazzo Risolo con le sue due torri angolari e l'antica Chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria.
Santa Maria di Leuca era chiamata dai romani finibus terrae, nome attribuito poi al Santuario che domina dall'alto la costa: qui i mari, Ionio ed Adriatico, si incontrano regalando la vista di una distesa d'acqua che pare infinita. Il Santuario è collegato al sottostante porticciolo da una cascata monumentale che segna lo sbocco dell'Acquedotto Pugliese e che di sera regala al visitatore uno spettacolare gioco di luci e colori.
Risalendo la costa adriatica si incontra infine Otranto, borgo abbarbicato alla scogliera a picco sul mare e cinto da mura: luoghi simbolo di questa splendida cittadina sono il Castello Aragonese, che ispirò il romanzo "Il Castello di Otranto" di Walpole, ma soprattutto la Cattedrale al cui interno è conservato un enorme pavimento mosaicale raffigurante l'Albero della Vita.