Il Salento è da sempre terra di buona cucina e materie prime di ottima qualità.
In particolare, i dolci sono una delle preparazioni top della zona. Sono due quelli tipici del periodo pasquale nel Salento: il Caddhuzzu e la Pupa.
“Lu Caddhuzzu”, il Gallo da regalare agli uomini
Il Caddhuzzu, che in salentino vuol dire gallo, è un dolce di pasta frolla fatto proprio a forma di gallo. All'interno della sua pancia, stretto fra due strisce di pasta, c'è un uovo sodo. Nell'antichità questo dolce veniva regalato a Pasqua a tutti gli uomini come portafortuna e in segno di virilità; oggi, invece, viene offerto a fine pasto, insieme agli altri dolci tipici della ricorrenza e spesso viene usato come decorazione della tavola.
La sua preparazione è davvero molto semplice. Viene infatti preparato con farina, zucchero, uova, latte e olio di oliva. Per la decorazione, invece, si usa un uovo sodo - che può essere anche sostituito con uno di zucchero o di cacao - e piccoli zuccherini colorati per renderli più allegri.
“La pupa”, la bambola dolce che porta prosperità
Se agli uomini veniva dato in dono un Caddhuzzu, alle donne, invece, era regalata una Pupa, ossia un dolce realizzato con le medesime modalità, ma con sembianze di una bambolina.
Anche la Pupa è fatta di pasta frolla e prevede un uovo all'altezza della pancia, come ovvio simbolo di fertilità, di pace e di felicità domestica. La Pupa viene spesso decorata con zuccherini colorati e nastrini rossi, anche perché nei tempi passati erano il sono preferito fra fidanzati e quindi il rosso riportava anche al concetto di amore e passione.
La tradizione di scambiarsi in dono a Pasqua la Pupa e il Caddhuzzu è ancora oggi molto viva nel Salento e può costituire un'ottima "scusa" per visitare quelle bellissime località - in particolare Gallipoli, dove nasce questa usanza - nelle vacanze pasquali.