Fra Santa Caterina e Porto Cesareo esiste un’oasi dall’impatto visivo indescrivibile, da cui non vorreste mai andare via. Zaini in spalla, costume da bagno e infradito: non serve altro per ritagliarvi la vostra zona di tranquillità a Porto Selvaggio.
Venti minuti per attraversare il sentiero che conduce alla Baia basteranno a rendervi fortunati spettatori di uno spettacolo naturale tra i più belli del Mediterraneo, complici i pini d’Aleppo e gli altri tesori della fauna a fare da cornice, con il beneplacito della macchia mediterranea che qui si esalta raggiungendo il suo massimo splendore.
Dopo questa breve ma intensa escursione, lo stupore dello sguardo si trasforma in gioia concreta alla vista del promontorio di un azzurro irreale, mentre l’udito viene cullato dal caratteristico suono dei bianchi ciottoli, che a perdita d’occhio si stagliano per la costa fino a raggiungere il mare: uno rapido sguardo a sinistra per ammirare la Torre dell’Alto, ed uno a destra per guardare i sentieri che si rincorrono tra il verde della Riserva Naturale si tradurrà in stordimento sensoriale.
Posati gli zaini e stesi gli asciugamani ad un passo dall’acqua, non affannatevi con le foto perchè ben presto la consapevolezza di non poter fotografare tutte le meraviglie del luogo vi spingerà ad avventurarvi tra le acque color turchese del mare, dove ben volentieri alternerete la sensazione di caldo/freddo dell’acqua dolce che sgorga da un’antica sorgente, lungo il fianco sinistro dell’insenatura, raggiungibile dopo poche bracciate.
Una volta asciutti, prendete fiato, raggiungete un fazzoletto di terra e dopo aver aperto gli zaini iniziate ad organizzare il vostro pranzo senza pensare a tavolini e sedie: massi e pietre intorno a voi saranno complici perfetti per un picnic di fortuna.
Adesso non vi resta che perdervi nei 300 ettari di bellezze che il Parco Naturale ha da offrire dimenticandovi del tempo che passa. Sarà lo sfumare della luce intorno a voi, in un crepuscolo roseo e silenzioso, a ricordarvi la fine di questa favola a Porto Selvaggio.